Sebbene la Repubblica di Serbia sia firmataria della Dichiarazione sullo Sviluppo Sostenibile, purtroppo le questioni ambientali non sono la sua priorità principale. Sebbene la società civile intraprenda molte iniziative volte a rendere l’istruzione serba più ecologica, raramente queste incontrano il sostegno del governo. Inoltre, in Serbia un numero estremamente ridotto di famiglie fa la raccolta differenziata (e anche se la fa, purtroppo i rifiuti finiscono nello stesso posto a causa del cattivo funzionamento del sistema di riciclaggio dei rifiuti a livello statale). La consapevolezza ambientale sta aumentando, ma ci sono ancora molti passi da fare.
Esistono diversi programmi per lo sviluppo professionale degli insegnanti in materia di sostenibilità ambientale, ma non sono gratuiti.
Il quadro giuridico della Serbia è inclusivo sulla carta, ma la pratica dimostra il contrario. Secondo il rapporto sulla comunità sorda in Serbia, pochissimi insegnanti delle scuole materne e delle scuole conoscono la lingua dei Segni, il che implica che i bambini sordi e gli insegnanti non si capiscono. Questo disturba gravemente il rapporto insegnante-bambino e riduce le possibilità di sviluppo e di progresso dei bambini sordi. Questa pratica porta, possiamo davvero dire, alla privazione della conoscenza.
Ancora più problematico è il fatto che ci si concentra sugli esercizi verbali (cercando di insegnare ai bambini sordi a parlare) invece di educarli. Ciò significa che l’apprendimento della lingua dei Segni non fa parte del curriculum e non viene sviluppato. Purtroppo, questo porta a una situazione in cui i bambini che sanno leggere meglio le labbra sono considerati più bravi o “intelligenti” rispetto a quelli che non riescono a esprimersi verbalmente. Inoltre, i programmi educativi di queste scuole speciali sono semplificati e basilari, il che comporta problemi quando si tratta di studiare all’università.